lunedì 29 novembre 1999

Visto che si parlava di fotografia...

 
La luce oltre il limite del digitale.

 

Un post tecnico,fuori dai miei standard, ma sto per andare via un paio di settimane in vacanza e volevo lasciarvi qualcosa da meditare, sperando che possa essere utile anche a voi per produrre qualche foto interessante durante le vacanze.

 
Da un po' di tempo sto giocando con la macchina fotografica digitale, i risultati sono piu' o meno buoni, ma diversi rispetto a quelli della mia vecchia NIkon.
Ormai ho anche visto parecchie foto digitali scattate da altri, anche con macchine fotografiche che costano 10 volte la mia.
I risultati sono diversi, non c'è niente da dire. Diversi non viuol dire belli o brutti (ho visto anche foto digitali bellissime) diversi vuol dire che non sono la stessa cosa.

 

... e non è una questione di megapixel.

 

Il primo pensiero che mi e' venuto in mente è stato il paragone con i primi lettori CD. Entusiasmanti, ma tristemente artefatti, poi dopo un paio d'anni la qualita' era decisamente a favore del digitale.

 

Ora ho finalmente letto un articolo su una rivista di informatica che ragionevolmente spiega l'arcano. Ve lo sintetizzo, perche' secondo me' il conoscere questo dettaglio aiuta a fare foto migliori.

 

Una normale pellicola ha un range di registrazione del dettaglio che copre 11 stop.

 

Ogni stop (vecchio termine fotografico) corrisponde ad uns accoppiata tempo/diaframma relativamnente alla sensibilita' della pellicola. Il famoso un diaframma in meno, un diaframma in piu' rispetto a quanto indicava l'esposimentro (perche non si sa mai che l'esposimetro non fosse preciso) si poteva anche dire uno stop in meno uno stop in piu'.

 

Ora le macchine normalmente in vendita hanno SENSORI CCD che invece coprono al massimo 9 stop. Dato che un diaframma in piu' vuol dire il doppio della luce 3 stop vogliono dire (2 per 2 per 2) cioe' otto volte meno sensibili di una pellicola. Questo, in situazioni ad alto contrasto, e' una vera differenza.

 

Ovviamente la tecnologia va avanti, esistono macchine speciali (costosissime) che non hanno questo problema, ed incominciano ad esserci alcuni modelli che sono basati su un doppio sensore in modo che con un unico scatto ci siano 2 foto a sensibilita' diversa e che vengono ricomposte in un unica immagine all'interno della macchina fotografica.

 

Insomma quando facciamo uno scatto digitale dbbiamo decidere se sono piu' importanti i dettagli nelle luci, nelle ombre o se vogliamo perdere un po' di uno ed un po' dell' altro per privilegiare la parte mediamente illuminata.

 

Se l'immagine non e' molto contrastata probabilmente il difetto si nota poco e con qualche leggero ritocco al parametro gamma della foto (lo fanno parecchi programmi di fotoritocco) si possono ottenere risultati paragonabili alla foto analogica.

 

In realtà queste considerazioni andrebbero fatte anche per la fotografia con pelliccola perche' una scena in pieno sole puo' raggiungere ben 20 stop, ma come dicevo prima con il digetale il problema diventa un po' (8 volte) piu' forte.



Spero queste note possano esservi utili.


Buon scatto a tutti.

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